Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta

Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta premia 158 Comuni Rifiuti Free e 2 Consorzi Rifiuti Free.

Qualità della raccolta differenziata, gestione RAEE e buone pratiche territoriali al centro dei due giorni di incontri e convegni.

Rapporto e classifiche regionali disponibili a questo link

Si è conclusa alle 13 di oggi, 14 dicembre 2023, la settima edizione di Ecoforum per l’Economia Circolare di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. Un’edizione ricca di contributi e partecipazione, in presenza e da remoto.

L’evento si è aperto con un panel sul tema della qualità della raccolta differenziata, argomento sempre più centrale nella gestione delle raccolte. Hanno introdotto Alice De Marco, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta ed Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente.

“In Piemonte stiamo assistendo ad una sostanziale stasi della raccolta differenziata – Afferma Alice De Marco – Dopo i passi avanti degli ultimi anni, nel 2022 ci si è fermati. Questo è un dato che ci preoccupa, se associato al fatto che in regione ci sono al momento idee di ampliare la capacità di smaltimento tramite termovalorizzazione, con nuovi impianti pubblici e privati. Impianti a cui siamo da sempre contrari e a cui continueremo ad opporci, veri e propri totem allo spreco di materia in grado di ingessare per decenni l’intero sistema di gestione rifiuti regionale. Le parole chiave da perseguire sono prevenzione, riduzione, riuso, riciclo, tariffa puntuale, qualità della raccolta, preparazione per il riutilizzo, materie prime seconde, ecodesign, ricerca e innovazione. L’economia circolare è, e deve esserlo ancora di più uno, dei pilastri della transizione ecologica ed energetica del nostro territorio, centrale per contrastare la crisi climatica”.

Minutolo, dopo aver sottolineato come una raccolta di qualità, oltre a permettere una gestione ottimale delle materie prime seconde, rappresenti una risorsa economica per i Comuni e le Amministrazioni, ha chiosato sul recente Regolamento per gli Imballaggi varato in Europa. “L’Italia ha sprecato un’occasione, con l’opposizione al regolamento – continua il responsabile scientifico di Legambiente – Gli obiettivi fissati restano tali e si sarebbe potuto utilizzare meglio il tempo per proporre strade alternative per il raggiungimento degli stessi, anziché limitarsi ad una sterile opposizione. È senza dubbio vero che l’Italia rappresenta un’eccellenza europea in tema di raccolta e riciclo, ciò non togli ci siano ancora passi importanti da fare”.

Il tema della qualità della raccolta differenziata è stato affrontato da consorzi di Filiera (Luca Piatto per CONAI, Luca Tomaino per Comieco, Matteo Fischetti per il CIC). Tutti i partecipanti hanno riscontrato un calo di attenzione verso la qualità della raccolta, che negli ultimi anni tende ad una diminuzione, ed una significativa difficoltà nel reperire dati reali, molto spesso non resi disponibili dagli operatori.

Particolarmente significativo l’intervento di Carmine Pagnozzi, Direttore di Biorepack, consorzio dedicato alle plastiche compostabili e ultimo nato nella famiglia CONAI, che ha sottolineato come sacchetti contraffatti spacciati per compostabili siano un problema enorme per la filiera ed ha anticipato come dal 2024 saranno presenti sul mercato prodotti marchiati Biorepack, per permettere ai cittadini di poter riconoscere di primo acchito i prodotti realmente compostabili.

Dopo i consorzi di Filiera spazio ai riciclatori. Davide Marinzi e Ilaria Righetto, in rappresentanza di A2A, hanno raccontato l’esperienza degli impianti di selezione Vetro (Asti) e Plastiche (Cavaglià) e del digestore anaerobico con produzione di biometano di Cavaglià. Impianti che rientrano fra quelli raccontati da Legambiente con il motto “rifiuti zero, impianti mille”, e che rappresentano una soluzione per la transizione energetica ed ecologica. L’impatto di una raccolta di scarsa qualità su questi impianti è alto, andando a minare i successivi passi verso il riciclo.

Un appello a distinguere fra qualità di raccolta e qualità del materiale a valle della selezione arriva da Michele Rizzello, direttore di Assosele, mentre l’importanza di una comunicazione efficace è stata rappresentata da Paola Rossi di Achab Group. Enzo Favoino, Zero Waste Europe, sottolineando l’importanza di una raccolta di qualità ha raccontato esperienze di raccolta con cauzionamento all’estero, sottolineando come tale sistema di raccolta sia funzionale ad aumentare la quantità dei materiali raccolti, la loro pulizia e porti ad aumenti del tasso di riciclo effettivo, vero obiettivo delle normative europee.

La giornata odierna ha visto un focus sul tema della raccolta e del trattamento dei RAEE. Apre la discussione Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion, tracciando il quadro in cui si trova l’Italia nella gestione dei RAEE, paventando una futura procedura di infrazione europea per il mancato raggiungimento degli obiettivi di legge. Seguono buone pratiche locali: Transistor Srl, Cooperativa Sociale Triciclo, e la presentazione dei Repair Café messi in piedi dal Consorzio Chierese Servizi, interessante progetto di condivisione di know how sulla riparazione di piccoli oggetti e RAEE.

Si è passati dunque alle eccellenze piemontesi in campo di impiantistica. Il gruppo Marco Polo Engineering, rappresentato da Nausica Carosiello, ha presentato le proprie attività: impianti di trattamento anaerobico della frazione organica con produzione di biometano, eolico, fotovoltaico e agrivoltaico. Un vero e proprio hub delle fonti rinnovabili, pedina importante di quella transizione energetica più che mai imprescindibile.

Mauro Anetrini, presidente di Barricalla (eccellenza nazionale ed europea dello smaltimento di rifiuti speciali pericolosi) ha sottolineato il necessario cambio di ottica da parte delle aziende: è necessario ragionare sempre più come istituzioni, assumendosi responsabilità ambientali e sociali, o il rischio di trovarsi fuori dal mercato è tangibile e prossimo.

Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino e RUS Piemonte hanno presentato i rispettivi progetti in ambito di economia circolare.

Chiudono gli interventi Marco Mancini, di Legambiente Nazionale, e Carolina Gianotti, del Circolo Legambiente il Pioppo di Novara, autori di uno studio approfondito e di progettualità sul tema del Green Public Procurement.

La giornata si conclude con la premiazione dei Comuni Rifiuti Free (ovvero quelli con RD superiore al 65% e rifiuto secco residuo inferiore ai 75 kg/abitante anno), che segnano un +17 rispetto all’anno passato, e dei due Consorzi Rifiuti Free (RD maggiore al 75% e produzione di secco residuo inferiore ai 100 kg/abitante anno).

L’elenco completo dei comuni premiati è visibile a questo link.

“La costante crescita del numero di Comuni Rifiuti Free è una nota positiva che ci rallegra – dichiara Sergio Capelli, direttore di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Resta, tuttavia, molto da fare: i Comuni sopra i 10.000 abitanti che sono riusciti a conquistare il premio sono 5, in forte crescita rispetto all’anno passato, ma non ancora sufficienti. La raccolta media regionale, dopo aver raggiunto gli obiettivi di legge nel 2021, è sostanzialmente ferma. Dobbiamo accelerare decisamente per centrare gli obiettivi, pur timidi, del Piano Regionale e soprattutto quelli previsti dalla normativa europea. Il tema della qualità della raccolta diventa, in quest’ottica, centrale e imprescindibile e deve affiancare quello della percentuale di RD, per arrivare ad individuare con esattezza il tasso di riciclo effettivo, indicatore centrale nelle normative comunitarie”.