Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta

Legambiente: “Torniamo a ribadire la necessità di intervenire per migliorare le condizioni croniche che negli anni seguitiamo a segnalare a Verbania e Stresa”

Il tour piemontese della Goletta dei Laghi 2017, campagna nazionale di Legambiente a tutela dei bacini lacustri italiani – in collaborazione con il CONOU (Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati) e Novamont – si è concluso oggi presso la Sala degli Stemmi del Comune di Arona, dove l’equipaggio del Cigno Azzurro ha reso noti i dati dei monitoraggi scientifici sul lago Maggiore. Nelle analisi della Goletta dei laghi vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che si trovano lungo le rive dei laghi, punti spesso segnalati dai cittadini attraverso il servizio SOS Goletta*: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica di origine fecale, dovuta all’insufficiente depurazione degli scarichi civili che attraverso i corsi d’acqua arrivano nel lago. Quello di Legambiente è un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni. In conferenza stampa erano presenti il responsabile di Goletta dei laghi di Legambiente Simone Nuglio e la responsabile delle attività scientifiche di Goletta Stefania Di Vito, il presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta Fabio Dovana, il vicepresidente del circolo “Gli Amici del Lago” di Legambiente Roberto Signorelli, il direttore generale di Arpa Piemonte dott. Angelo Robotto e l’amministratore delegato di Acque Novara VCO Spa dott. Andrea Gallina, che ha illustrato gli investimenti già effettuati e la programmazione dei prossimi anni per la gestione della rete di depurazione dei comuni rivieraschi. I risultati della sponda lombarda saranno, invece, presentati domani a Varese alle 10.30 presso lo spazio Substrato in via Robboni 5.

«L’obiettivo della Goletta dei laghi – spiega Simone Nuglio, responsabile Goletta dei laghi di Legambiente non è solo denunciare situazioni critiche per la qualità dell’acqua, ma anche stimolare un dialogo tra le diverse amministrazioni e le autorità di controllo in un’ottica di sistema. Il lago rappresenta già di per sé uno straordinario tavolo di confronto, che supera le mere competenze locali. La balneabilità delle acque e la gestione del territorio in nome della tutela degli ecosistemi lacustri e della biodiversità, devono essere considerati strumenti importanti per promuovere un turismo sostenibile, tanto da essere una spinta per il rilancio economico dell’intero territorio».

Il dettaglio delle analisi di Goletta dei laghi
sulla sponda piemontese:

I campioni prelevati nella provincia di Novara hanno mostrato cariche batteriche al di sopra dei limiti di legge a Dormelletto, alla foce del rio Arlasca, presso lo scarico del depuratore e in corrispondenza della stazione di sollevamento presso via Oberdan, contrariamente a quanto rilevato nella passata edizione; ad Arona in corrispondenza di Corso Marconi 93 e sul lungolago Caduti di Nassiriya presso scarico fognario (Rio San Luigi). Rientra, invece, nei livelli consentiti dalla normativa l’acqua prelevata a Lesa in corrispondenza di via Vittorio Veneto, confermando quanto registrato nel 2016. Nella provincia di Verbania-Cusio-Ossola sono Stresa e Verbania a segnare il risultato peggiore, presso lo sfioratore di piazza Marconi e la foce del fiume Toce, entrambi i punti, infatti, sono risultati “fortemente inquinati” secondo i rilievi dei biologi di Goletta. Rientra nei limiti di legge, come nella passata edizione della campagna, la foce del torrente San Bernardino a Verbania.

«Quest’anno ci troviamo di fronte a dati che raccontano un peggioramento delle condizioni di inquinamento da batteri fecali nel lago Maggiore sulla sponda piemontese rispetto alla passata edizione, complici le condizioni metereologiche degli ultimi giorni – dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta Non abbassiamo, però, la guardia e torniamo a ribadire la necessità di intervenire per migliorare le condizioni croniche del fiume Toce a Verbania e dello sfioratore di piazza Marconi a Stresa che risultano fortemente inquinati. Un’attenzione particolare, inoltre, va posta al torrente Vevera ad Arona dove, nonostante il cartello di divieto, l’area è molto frequentata da bagnanti».

Per il secondo anno il lavoro di campionamento di Goletta dei Laghi ha riguardato anche il monitoraggio delle microplastiche presenti nelle acque. I dati raccolti verranno elaborati nei laboratori di Enea – l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – e presentati in autunno. L’indagine condotta nel 2016 ha registrato nel lago Maggiore una densità media di oltre 39mila particelle per chilometro quadrato. II campionamenti si sono concentrati nella parte meridionale del bacino, individuando cinque stazioni per un totale di 7 calate della manta. La maggiore densità di particelle su chilometro quadro è stata riscontrata nel transetto tra Dormelletto, Arona e Angera, porzione del lago che subisce la presenza del torrente Vevera (che mostra una situazione d’inquinato cronico dalle analisi di Goletta dei Laghi, a causa di problemi di depurazione delle acque fognarie).

I dettagli del monitoraggio sono consultabili su: https://www.legambiente.it/marinelitter/ (nella sezione microlitter/1-2 e 3 gli approfondimenti).

RISULTATI MONITORAGGIO MICROPLASTICHE CONDOTTO NEL 2016

La passata edizione della Goletta dei Laghi di Legambiente ha permesso di ottenere un importante database relativo all’inquinamento da micro particelle di plastica. L’indagine ha registrato una presenza media di 40.396 particelle per chilometro quadrato nelle acque di tutti i bacini esaminati, nonostante le loro diversità morfologiche ed ecosistemiche. L’obiettivo, dunque, è di approfondire ulteriormente lo studio sulla dinamica delle microplastiche nei laghi, analizzando il ruolo che questi sistemi semi-chiusi svolgono in relazione alla presenza dei loro immissari ed emissari, per determinare le relazioni tra concentrazione e tipologia di micro particelle.

«Il problema delle microplastiche nelle acque sta suscitando un crescente interesse globale, nonostante questo fenomeno sia ancora poco conosciuto e studiato. – spiega Stefano Ciafani, direttore nazionale di Legambiente Legambiente è tra le prime associazioni a livello internazionale ad aver condotto un monitoraggio sistematico di mari e laghi, ottenendo un significativo database relativo all’inquinamento da micro particelle di plastica, tale da essere stata ospite al Palazzo di Vetro dell’ONU a New York durante la Conferenza Mondiale sugli Oceani del mese scorso per relazionare la comunità internazionale sui risultati conseguiti».

Nel 2016 è stato presentato un disegno di legge per la messa al bando delle micro particelle di plastica nei cosmetici (primo firmatario Ermete Realacci), proposta già approvata dalla Camera ma che ancora è arenata in Senato, mentre la Francia ha già stabilito che dal 2020 sarà vietata la produzione per prodotti come i cotton fioc: «Il tema delle microplastiche e dei rifiuti in ambiente acquatico va affrontato in maniera integrata. L’Italia ha già un primato internazionale con il divieto di utilizzo dei sacchetti di plastica, entrato in vigore nel 2011, ma bisogna andare oltre – prosegue Ciafani – La questione microplastiche disperse nell’ambiente impone altresì di ripensare le nostre abitudini di consumo, spingendo verso l’adozione di un modello di sviluppo sostenibile, come quello rappresentato dall’economia circolare, che consideri il rifiuto una risorsa alla base del pacchetto di direttive in via di approvazione definitiva in sede europea».

A testimonianza dell’attenzione al tema, alla conferenza stampa è seguito un confronto pubblico con i Sindaci dei Comuni rivieraschi promosso dal circolo di Legambiente “Amici del Lago” dal titolo Contratto di Lago, un approccio di sistema – Il problema delle microplastiche. Al tavolo dei relatori: Stefano Ciafani direttore nazionale di Legambiente, Franco Borgogno dell’European Research Institute, Franco Borghetti presidente del circolo Legambiente VCO “il Brutto Anatroccolo”, Massimiliano Caligara presidente circolo Legambiente sud Verbano “Gli Amici del Lago” e i Sindaci e gli Amministratori dei Comuni rivieraschi.

Anche quest’anno il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati CONOU è main partner di Goletta dei Laghi di Legambiente. Attivo da 33 anni, il CONOU garantisce la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale. L’olio usato che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli è un rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente che deve essere smaltito correttamente: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche. Ma l’olio usato è anche un’importante risorsa perché può essere rigenerato tornando a nuova vita in un’ottica di economia circolare: il 95% dell’olio raccolto viene classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti, un dato che fa dell’Italia il Paese leader in Europa. «La difesa dell’ambiente, in particolare del mare e dei laghi – spiega il presidente del CONOU, Paolo Tomasi – rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione. L’operato del Consorzio non solo evita una potenziale dispersione nell’ambiente di un rifiuto pericoloso, ma lo trasforma in una preziosa risorsa per l’economia del Paese».

*SOS Goletta: Per segnalare casi di inquinamento è possibile inviare una email a sosgoletta@legambiente.it con una breve descrizione della situazione, l’indirizzo e le indicazioni utili per identificare il punto, le foto dello scarico o dell’area inquinata e un recapito telefonico o chiamando il 349/4597928.

TABELLA RIEPILOGATIVA DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO SCIENTIFICO NEL LAGO MAGGIORE

Provincia Comune Punto Giudizio 2017
VCO Verbania Foce torrente San Bernardino Entro i limiti
VCO Verbania Foce fiume Toce Fortemente Inquinato
VCO Stresa Lago, presso sfioratore piazza Marconi Fortemente Inquinato
NO Lesa Lago, in corrispondenza di via Vittorio Veneto 31 Entro i limiti
NO Arona Lago, in corrispondenza di Corso Marconi 93 Inquinato
NO Arona Lungolago Caduti di Nassiriya presso scarico fognario (Rio San Luigi) Inquinato
NO Arona Foce torrente Vevera, presso lido (via De Gasperi) Inquinato
NO Dormelletto Foce rio Arlasca (scarico depuratore) Inquinato
NO Dormelletto Lago, in corrispondenza della stazione di sollevamento presso via Oberdan Inquinato
I campionamenti sono stati effettuati l’8/07/2017
Per consultare i dati online: http://www.legambiente.it/golettaverde-map/
Nota sul monitoraggio scientifico 
I prelievi vengono eseguiti dalla squadra di tecnici di Legambiente e i campioni per le analisi microbiologiche sono conservati in barattoli sterili in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile entro le 24 ore dal prelievo. Come da normativa “il punto di monitoraggio è fissato dove si prevede il maggior afflusso di bagnanti o il rischio più elevato di inquinamento in base al profilo delle acque di balneazione”. I parametri presi in considerazione sono gli stessi previsti per i controlli sulla balneazione in base al Decreto Legislativo del 30 maggio 2008 n° 116.
Il lavoro di campionamento di Goletta dei Laghi per la seconda volta ha riguardato anche il monitoraggio delle microplastiche. I dati raccolti verranno elaborati nelle prossime settimane e presentati in autunno.
Legenda:

INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100ml
FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 2000 UFC/100ml

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Goletta dei laghi è una campagna di Legambiente

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Ufficio stampa Goletta dei laghi:

Silvia Valenti – golettadeilaghi@legambiente.it