Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta

Big Jump 2022, Legambiente presenta: SOS Po
Un documento di proposte in otto punti per la tutela del Fiume in pericolo

Nelle regioni del bacino padano occorre un cambio di passo di fronte alla crisi idrica e agli effetti dei cambiamenti climatici, tra portate ai minimi storici, prelievi eccessivi, impatto delle attività umane su quantità e qualità delle acque

Legambiente: “Ripensare il modello di gestione favorendo la transizione ecologica per tutelare efficacemente gli ecosistemi fluviali e la risorsa idrica”. 

PNRR e riqualificazione del Po, agricoltura, natura, navigazione commerciale, difesa dalle acque e dal cuneo salino, inquinamento, deflussi idrici e concessione i temi al centro del documento

Big Jump, foto e video delle iniziative organizzate in Piemonte dai Circoli Legambiente |  SOS Po, il documento completo

Anche quest’anno, domenica 10 luglio alle ore 15, torna il Big Jump, il festival europeo ideato da European Rivers Network (ERN) e a cui Legambiente aderisce e coordina l’organizzazione in Italia. L’iniziativa nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla qualità delle acque, per il recupero della balneabilità nei grandi corsi d’acqua e per tutelare la salubrità dei fiumi. 

La campagna prevede generalmente un tuffo simbolico e di denuncia in un fiume, in un torrente, per richiamare l’attenzione sulla qualità dello stato dei nostri fiumi. Vista la situazione delle ultime settimane e la crisi idrica sempre più diffusa, con molti corsi d’acqua in secca, quest’anno si dedicherà la giornata del Big Jump a puntare i riflettori sull’emergenza siccità.

Per lanciare a livello nazionale la campagna, Legambiente ha organizzato un flash mob, dandosi appuntamento sul letto del fiume Po. Sveglia! Non si può dormire sul letto di un fiume! è lo slogan scelto per richiamare l’attenzione sull’urgenza di interventi tempestivi che contribuiscano a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici in atto e scongiurare così un punto di non ritorno. Ecco il video del flash-mob realizzato sul Po: https://youtu.be/XOZrlM1n6YU

Oltre 74 mila km quadrati, un’estensione pari a un quarto dell’intero territorio nazionale, 17 milioni di abitanti, sei regioni e una provincia autonoma attraversata: sono i numeri del bacino del Fiume Po, il più grande d’Italia, che al suo interno custodisce ben 684 siti Natura 2000 e 420 aree naturali protette, oltre che siti riconosciuti patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. 

Un ecosistema prezioso messo però a dura prova, in questi ultimi mesi, da una delle peggiori crisi idriche di sempre, che ha fatto registrare livelli allarmanti con -0,88 metri a Piacenza e -7,16 metri a Pontelagoscuro (FE). Una crisi che, di riflesso, determina anche l’ingressione del cuneo salino, ossia l’ingresso di acqua di mare anche nelle falde e nelle aree lagunari, quest’anno arrivata a 30 km dalla foce. Elementi che vanno a inserirsi in un quadro complessivo già fortemente compromesso, con temperature che nel bacino del Po, negli ultimi 30 anni, sono cresciute a un tasso più elevato della media (+2,5 gradi centigradi) e precipitazioni in notevole calo (-20%),

In occasione del Big Jump 2022, l’associazione presenta un documento di proposte in 8 punti per la riqualificazione del Fiume Po e dell’intero bacino, su cui intende avviare un confronto e una discussione con tutti i soggetti interessati.

Per tutelare l’ecosistema, l’economia delle regioni del bacino padano e la vita delle comunità fluviali, occorre un approccio integrato che tenga in considerazione tutti gli aspetti legati all’utilizzo e alla conservazione delle risorse del territorio”, dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. “È evidente che questa crisi, peraltro annunciata dalle scarse nevicate invernali e piogge primaverili, è un effetto diretto della crisi climatica in atto. E, con un’alterazione anche di un solo grado in più, il ciclo dell’acqua cambia: i ghiacciai delle montagne perdono spessore e lunghezza, il permafrost si degrada, le precipitazioni variano. Dovremo dunque imparare a convivere con una minore disponibilità d’acqua dolce e con eventi estremi sempre più frequenti; piogge torrenziali e siccità sono due facce della stessa medaglia che devono entrare nella pianificazione e nella programmazione di uso delle risorse, a partire da quelle del PNRR, considerando lo stato del fiume in senso ecosistemico”. 

Il documento redatto dall’associazione ambientalista prende in considerazione il Po non soltanto come corso d’acqua da rappresentare mediante parametri idraulici e da gestire attraverso infrastrutture e opere di difesa – che non di rado hanno compromesso la qualità dell’ambiente fluviale – ma come caratterizzato dalla presenza di aree naturali protette, siti d’interesse comunitario, riserve riconosciute per le loro potenzialità di sviluppo sostenibile delle comunità che vivono il fiume e la loro positiva interazione con l’ecosistema fluviale stesso. 

Gli otto punti cardine per la tutela del Po. Al centro di SOS Po sono stati posti otto diversi ambiti di ragionamento: PNRR e riqualificazione del Fiume Po, che contempla il progetto di rinaturazione dell’area quale opportunità per il recupero della biodiversità e un uso più efficiente e sostenibile della risorsa idrica; agricoltura, con l’attuazione d’interventi di miglioramento dell’uso agricolo dei suoli che tengano conto delle esigenze del fiume e della mutata disponibilità d’acqua; natura, puntando sul rafforzamento della tutela naturalistica del Fiume e della biodiversità e sul potenziamento delle aree protette, attraverso la realizzazione del Parco nazionale del Delta del Po e l’istituzione di un Parco interregionale per il corso mediano del Po. Si affrontano inoltre il nodo dei progetti per la navigazione commerciale; della difesa idraulica; del cuneo salinoil tema inquinamento, da fronteggiare con un miglioramento dei sistemi di depurazione degli scarichi industriali e civili e un particolare impegno per affrontare il problema dei reflui zootecnici; i deflussi idrici e le concessioni, puntando sul garantire il corretto deflusso ecologico del Po e dei suoi affluenti e ad assicurare la necessaria divagazione dell’alveo.

Le iniziative del Big Jump in Piemonte.  In Piemonte si è registrato il numero più alto di partecipazioni, con decine di iniziative svolte sul territorio. Un problema, quello della siccità, sempre più sentito nella regione piemontese. 

“Come testimoniano i dati di Arpa nella Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Piemonte, nel 2021 si è concluso con l’inizio di uno dei periodi più lunghi di siccità mai osservati sul Piemonte: 111 giorni (tra l’8 dicembre 2021 e il 30 marzo 2022) in cui non sono cadute precipitazioni significative”, dichiara Alice De Marco, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. “Un grave segnale d’allarme è la richiesta di razionamento d’acqua in 125 comuni italiani tra Piemonte e Lombardia. Di questi, 80 solo in Piemonte. Bisogna iniziare ad adottare misure di mitigazione ai cambiamenti climatici concrete per non compromettere definitivamente l’ecosistema, l’economia e la vita delle comunità fluviali”

Gli eventi piemontesi sono: 

  • Beinasco: Biciclettata sul greto del fiume Sangone organizzato dal Circolo “Ambiente & Salute Beinasco”. Ritrovo in Piazza Alfieri A Beinasco alle 14.45
  • Val di Chi: Big jump nel torrente Chiusella organizzato dal Circolo “Chiusella Vivo”. Ritrovo in Spiaggetta Gauna alle 15.00
  • Verbania: Big Jump nel Lago Maggiore organizzato dal Circolo “Il Brutto Anatroccolo”, con la partecipazione di Legambiente Nazionale e Terra verde (Libera VCO). Ritrovo Piattaforma della spiaggia i “Tre Ponti” alle 15.00 
  • Carignano: Azione e a seguire silent disco organizzato dal Circolo “Il Platano”. Ritrovo presso l’Area Attrezzata del Garettino di Carignano alle 15.00 
  • Torino: Torneo di beach volley e a seguire azione organizzato dal Circolo “Molecola”. Ritrovo presso il Circolo Amici del Fiume ASD, Corso Moncalieri 18 alle 10.00 e per il flash mob difronte ai Magazzini sul Po, Murazzi lato sinistro, alle ore 15.00 
  • Casale Monferrato: Colazione e pulizia area e cura delle piante del vivaio e a seguire azione con innaffiatoi organizzato dal Circolo “Verdeblu”. Ritrovo presso il Parco Eternot alle 9.00 e per il flash mob presso l’Imbarcadero Lungo Po Gramsci alle 11.00 
  • Ovada: Azione organizzato dal Circolo “Ovadese della Valle Stura”. Ritrovo sull’asfalto dell’ex Optagon alle 15.00.