Legambiente: “Da Torino un messaggio forte per un’Italia più aperta e accogliente”
“Da Torino parte un messaggio forte verso il Parlamento per un’Italia più aperta e accogliente. Siamo contenti che il Consiglio Comunale della città abbia deciso di fare questo importante passo simbolico che, seguendo quello di ormai tanti comuni italiani, speriamo possa contribuire ad accelerare la discussione e l’approvazione delle proposte di legge sulla cittadinanza e sul diritto di voto per gli stranieri residenti”. Con queste parole Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta ha commentato il conferimento da parte del Comune di Torino della cittadinanza civica a 800 bambini nati in città da genitori stranieri.
Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, che fa parte del Comitato regionale promotore della campagna “L’Italia sono anch’io”, nei mesi scorsi ha fatto appello a tutti i comuni piemontesi e valdostani affinché riconoscessero la cittadinanza onoraria a tutti i bimbi nati in italia da genitori stranieri, in attesa che questo diritto venga riconosciuto dallo Stato così come richiesto dalla proposta di legge sullo ius soli. In Piemonte il primo comune ad aver deliberato a favore della cittadinanza onoraria è stato Nichelino, seguito da Collegno, Ivrea, Domodossola, Trecate e Torre Pellice. A questi comuni, a seguito dell’appello di Legambiente, si è aggiunto qualche giorno fa anche il Comune di Rivoli.
“Sappiamo bene che questa non è altro che un’azione simbolica, ma crediamo sia importante dare un segnale –ha dichiarato Francesca Gramegna, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Ora, oltre ad augurarci che siano ancora tanti i comuni del Piemonte e della Valle d’Aosta a voler seguire l’esempio di Torino, facciamo appello al Parlamento affinchè venga finalmente rispettato il principio d’uguaglianza tra le persone sancito dall’articolo 3 della nostra Costituzione. Se vogliamo portare avanti politiche virtuose come quelle, ad esempio, legate alla riduzione dei rifiuti o ad una mobilità più sostenibile, dobbiamo anche creare le condizioni perché chi vive nei territori si senta appieno cittadino partecipe e responsabile”.