Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta

Goletta dei Laghi 2023 presenta i risultati finali dei monitoraggi su Maggiore e d’Orta, in Piemonte

Fortemente inquinati” o “inquinati” 5 dei 9 punti campionati da Legambiente sul Maggiore; oltre i limiti, 2 punti su 5 sull’Orta

Legambiente: “Miglioramenti, ma ancora punti inquinati. È necessario continuare gli sforzi per garantire una gestione ottimale delle acque e la tutela degli ecosistemi lacustri”

In Piemonte è tempo di bilanci per Goletta dei Laghi, la campagna estiva di Legambiente che monitora lo stato di salute dei bacini lacustri. Dai monitoraggi effettuati dall’associazione ambientalista è emerso che cinque punti su nove con livelli di inquinamento oltre i limiti di legge sul lago Maggiore e due su cinque sul lago d’Orta. Tuttavia, si è notato un miglioramento rispetto all’anno precedente, soprattutto per il Lago d’Orta. Nel mirino dei monitoraggi, come di consueto, canali e foci, le principali vie attraverso le quali l’inquinamento microbiologico derivante da cattiva depurazione o scarichi illegali raggiunge i laghi.

“I risultati dei monitoraggi effettuati sui laghi d’Orta e Maggiore indicano un miglioramento generale rispetto agli anni precedenti”, commenta Elisa Scocchera, portavoce di Goletta dei Laghi di Legambiente. “Nel lago d’Orta, la situazione sembra migliorare con meno punti inquinati e concentrazioni di inquinanti più basse. Sul lago Maggiore, sebbene persistano alcune criticità, si registra una leggera miglioria rispetto all’anno scorso, con un minor numero di punti fortemente inquinati. È necessario continuare gli sforzi per garantire una gestione ottimale delle acque e la tutela degli ecosistemi lacustri”.

I risultati delle analisi effettuate sui campioni prelevati nei giorni scorsi da un team di tecnici e volontari dell’associazione ambientalista sono stati presentati questa mattina durante la conferenza stampa tenutasi presso la Fratelli Fantini S.p.A a Pella (NO). Sono intervenuti: Alice De Marco, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Elisa Scocchera, portavoce di Goletta dei Laghi di Legambiente, Massimiliano Caligara e Roberto Signorelli del Circolo Legambiente

Amici del Lago, Jacopo Fogola, Responsabile Dipartimento Territoriale Nord-Est di Arpa Piemonte, Andrea Lolli, Head of Open Innovation di Enel X Way srl; Matteo Felici di PINTA e Stefano Timpani di Acquaviva sport. Dalle ore 15.00 alle 17.00 di oggi, previste invece azioni di Beach Litter promosse nell’ambito del roadshow del progetto Life Blue Lakes, in collaborazione con il circolo di Legambiente “Gli amici del lago”. L’appuntamento è alla Spiaggia Prarolo di San Maurizio D’opaglio (NO), sul Lago d’Orta.

“I monitoraggi dei punti critici, che svolgiamo sugli immissari del Verbano piemontese e del lago d’Orta da più di dieci anni, si affiancano ai campionamenti stagionali svolti da Arpa Piemonte su tutta la rete regionale delle acque di balneazione e non perseguono la logica di produrre classifiche con promossi o bocciati tra i vari Comuni.” dichiara Massimiliano Caligara, presidente del circolo territoriale di Legambiente Gli Amici del Lago. “Questi risultati si pongono l’obiettivo di fornire ulteriori strumenti di valutazione e miglioramento continuo, finalizzati ad una gestione ottimale delle acque reflue e degli scarichi a lago per contribuire alla tutela e all’equilibrio degli ecosistemi lacustri, sottoposti a forte pressione antropica”.

“Nei nostri territori, a livello regionale e locale, come Legambiente abbiamo instaurato una stretta collaborazione e un dialogo diretto sia con l’agenzia regionale dell’ambiente, che con la società pubblica di gestione integrata del ciclo idrico delle provincie di Novara e Vco”, dichiara Alice De Marco, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. “Questa collaborazione non si limita alla qualità delle acque, ma si estende anche a progetti di ricerca congiunti sullo studio della presenza delle microplastiche nei laghi e ad un osservatorio per comprendere e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e pianificare l’adattamento dei territori lacustri, coinvolgendo diversi enti scientifici e università”.

Forum Acque 2023. Ieri ospiti del Grand Hotel Majestic a Verbania, ha preso il via la terza edizione del Forum Acque in Piemonte, che ha inaugurato la tappa piemontese della Goletta dei Laghi. Nella prima parte della mattinata Legambiente ha fatto il punto su inquinanti emergenti e microplastiche con Arpa Piemonte, tutela della biodiversità acquatica con CNR-IRSA, ricerca e innovazione per l’analisi della qualità dei laghi con il centro Alpstream e di progettazioni attive con il progetto LIFE Climax Po, di cui è capofila l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po. Nella seconda parte della mattinata Regione Piemonte, Coldiretti Piemonte, Smat SpA, Acqua Novara VCO e Legambiente si sono confrontati sul tema dell’emergenza idrica e sulle azioni e strategia da mettere in campo in maniera congiunta per tutelare la risorsa idrica, ormai tema sempre più critico sul territorio.

Il dettaglio delle analisi microbiologiche sui laghi Maggiore d’Orta

Nove i punti oggetto di prelievi sulla sponda piemontese del Lago Maggiore. Quattro di questi sono risultati entro i limiti di legge: la foce del torrente Erno a Lesa (NO), la foce del torrente Selvaspessa a Baveno (VCO), la foce del torrente Vevera ad Arona (NO) – che da oltre un decennio è risultata “inquinata” o “fortemente inquinata” – e il lago presso lo sfioratore rio San Luigi ad Arona (NO), che dal 2019 è risultato “fortemente inquinato”.

La foce del fiume Toce a Verbania, invece, è risultata inquinata, mentre era fortemente inquinata negli anni 2021 e 2022. La foce del torrente San Giovanni a Verbania risulta inquinata quest’anno come nel 2021, mentre era entro i limiti lo scorso anno. I punti “fortemente inquinati” includono la foce del rio Arlasca a Dormelletto, che era anche fortemente inquinata nel 2022 ma entro i limiti nel 2020 e nel 2021, e la foce del torrente San Bernardino a Verbania, che invece era entro i limiti tra il 2020 e il 2022.

Sul Lago d’Orta sono stati campionati cinque punti, di cui due sopra i limiti di legge. In particolare, è risultato fortemente inquinato il punto campionato alla foce del torrente Lagna nel comune di San Maurizio d’Opaglio (NO). La foce del torrente Pescone (NO) sulla passeggiata a lago sud a Pettenasco è risultata inquinata, mentre negli anni 2021 e 2022 era risultata “fortemente inquinata”.

Entro i limiti di legge: lo sfioratore sul lungolago Beltrami 31 a San Maurizio d’Opaglio (NO) – dopo essere stato fortemente inquinato lo scorso anno e nel 2018 la foce del torrente Pellino a Pella (NO) e la foce del Fiumetta in località Bagnella, La Boschina a Omegna (VCO) che è risultata inquinata lo scorso anno e fortemente inquinata l’anno precedente.

I prelievi di Goletta dei laghi vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli). 

LEGENDA

Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:

  • INQUINATO: Enterococchi Intestinali > 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli > 1000 UFC/100ml
  • FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali > 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli > 2000UFC/100ml

È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

GOLETTA DEI LAGHI 2023. Scarichi non depurati e inquinanti, incuria e inquinamento da microplastiche, cementificazione e captazione delle acque sono, ancora una volta, i temi al centro di Goletta dei Laghi, che da 18 anni monitora lo stato di salute dei bacini lacustri italiani e ne denuncia le criticità, promuovendo al contempo esempi virtuosi di gestione e sostenibilità.

Da diversi anni, la campagna di Legambiente è anche l’occasione per tornare sul tema delle microplastiche attraverso il progetto LIFE Blue Lakes che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inquinamento da microplastiche nei laghi, coinvolgendo partner scientifici, associazioni, autorità competenti e istituzioni. Tra le azioni di progetto ci sono la promozione del Manifesto dei laghi, documento volontariato che ogni amministrazione locale può sottoscrivere e un roadshow di 20 tappe per sensibilizzare la cittadinanza attraverso lo spettacolo teatrale Monday, laboratori e animazione territoriale.

Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, sostiene da anni la campagna estiva di Legambiente, nella convinzione che sia assolutamente necessario agire collettivamente per la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Il Consorzio è parte attiva in questo scenario: con la sua attività di raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati è un esempio di eccellenza di economia circolare, non solo in Italia, ma addirittura in Europa. Raccogliendo l’olio lubrificante usato alla fine del suo ciclo di vita nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli, il CONOU fa in modo che questo rifiuto – altamente pericoloso se non gestito correttamente – si trasformi in una preziosa risorsa. Oltre il 98% dell’olio raccolto dal Consorzio viene infatti rigenerato e trasformato in nuova materia prima riutilizzabile, con benefici per l’ambiente e la salute grazie alla riduzione dell’utilizzo di risorse naturali e delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti. Lo scorso anno in Piemonte il CONOU ha recuperato 13.683 tonnellate di olio usato.