Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta

In Piemonte e Valle d’Aosta ciaspolate a Morgex e Ostana alla scoperta delle bellezze del territorio

Escursioni nelle aree protette, ciaspolate nei boschi, passeggiate tra i sentieri montani, ma anche degustazioni di prodotti tipici all’interno dei tanti rifugi ad alta quota. Saranno questi gli eventi clou di Nevediversa 2016, la campagna invernale della Carovana delle Alpi di Legambiente, con il patrocinio di UNCEM, in programma questo week-end, 27 e 28 febbraio sull’arco alpino, e pensata per riscoprire la bellezza dei paesaggi montani attraverso un turismo invernale dolce e sostenibile, lontano dalle piste da sci, per condividere il piacere di una gita in montagna in modo diverso, ma anche per riflettere sulla gestione del territorio e delle risorse e denunciare le aggressioni perpetrate ai danni dell’ambiente montano.

In molte località l’offerta turistica invernale punta esclusivamente alla monocultura dello sci, alimentando consuetudini impattanti: grandi quantità di acqua ed energia spese per l’innevamento artificiale, il continuo ampliamento dei comprensori sciistici in aree sensibili e protette, l’aumento di traffico e smog per la sciata mordi e fuggi del fine settimana, il business delle seconde case che divorano suolo. Legambiente, invece, con Nevediversa vuole dimostrare che un turismo a impatto zero e di qualità è possibile e lo si può praticare nel pieno rispetto dell’ambiente, senza artificializzare la montagna e sprecare enormi quantità di energia e acqua. Una questione che riguarda Alpi e Appennini e condivisa dai tanti circoli locali di Legambiente.

Le iniziative di Nevediversa -dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta– rimettono al centro la straordinaria bellezza dei nostri paesaggi montani, una grande e insostituibile ricchezza che possiamo proteggere scegliendo un turismo dolce, alimentato dal desiderio di esperienza, prima che di consumo. In un anno come questo dove l’emergenza clima si tocca maggiormente con mano, Nevediversa assume un significato particolare. La nostra campagna per l’appunto vuole accendere i riflettori sugli aspetti della vulnerabilità ambientale, economica e sociale delle catene montuose raccontando come sia possibile sviluppare un turismo alternativo alla monocultura dello sci alpino che già da anni è in crisi e che valorizzi il patrimonio naturalistico delle zone montane.

Tra gli eventi in programma questo week-end sono degni di nota i due appuntamenti in Piemonte e Valle d’Aosta, in due località già premiate da Legambiente con le bandiere verdi di Carovana delle Alpi: appuntamento il 28 febbraio a Morgex (Ao) dove ci sarà una gita con le racchette da neve con partenza alle ore 10:15 da Arpy e ritorno alle 15 nella stessa località. Ad Ostana (Cn), sempre domenica 28, Nevediversa sarà all’insegna di una ciaspolata nei boschi con ritrovo alle ore 9:30 davanti al rifugio Galaberna.

Legambiente ricorda che il territorio alpino per la sua specificità reagisce con estrema sensibilità ai cambiamenti climatici e si presta come un vero e proprio sistema di preallarme climatico. I ghiacciai si stanno ritirando a vista d’occhio: nell’ultimo mezzo secolo l’area totale dei ghiacciai italiani si è, infatti, ridotta di circa il 30%, passando dai 526,88 km2 del catasto precedente (degli anni cinquanta) agli attuali 369,90 km2 (dati Catasto dei ghiacciai italiani 2015). Se nei prossimi 50 anni la temperatura aumenterà di 3-4 gradi si potrà perdere fino al 75% della riserva d’acqua sotto forma di massa glaciale.

I cambiamenti climatici e l’innalzamento delle temperature, oltre a rendere più “fragili” le montagne, causano anche effetti negativi all’economia delle località turistiche montane che puntano molto sul turismo invernale. Con l’innalzarsi delle temperature sarà difficile mantenere aperte le stazioni turistiche a bassa quota, mentre nei comprensori d’alta quota i continui cambiamenti climatici potrebbero avere nei prossimi decenni effetti negativi sul permafrost (suolo perennemente ghiacciato) e, probabilmente, anche sul pericolo di valanghe. Inoltre, se a bassa quota le stazioni sciistiche chiudono, altrove aumentano le minacce per la biodiversità e il paesaggio: infatti la corsa allo sfruttamento delle superstiti risorse nevose invernali rischia di aggiungere impatti ambientali sugli ecosistemi più vulnerabili.

Per Legambiente è assurdo pensare di risolvere il problema con la neve artificiale. Non solo in Trentino, anche in Francia quest’anno la zona sciistica di Sainte-Foy ha fatto trasportare in elicottero 100 tonnellate di neve artificiale nel giro di due giorni. A Pratonevoso (Cn) sono saliti in quota i trattori con le cisterne cariche d’acqua di pianura. È andata peggio per la Marcialonga 2016 del Trentino Alto Adige dove, secondo quanto detto dagli organizzatori, sono stati utilizzati 8.500 camion per trasportare 105.000 metri cubi di neve artificiale, realizzata con 40.000 metri cubi di acqua potabile, prelevata dagli acquedotti dei 17 Comuni su cui passa il tracciato della gara. Nonostante ciò gran parte del “nastro” di neve in breve tempo si è trasformato in un pantano creando diversi problemi.

Per questo è indispensabile –dichiara Vanda Bonardo, responsabile Alpi di Legambiente– realizzare in tempi brevi piani di adattamento ai mutamenti climatici nel settore turistico. La natura, in montagna particolarmente reattiva, impone una veloce definizione di strategie di adattamento sia nella pianificazione territoriale, per la prevenzione dei pericoli, sia nell’economia turistica per il concreto rischio di crisi. Strategie che se adeguatamente sviluppate potrebbero costituire un modello sostenibile e di riferimento per le regioni di ogni parte del mondo.

Il dettaglio delle iniziative di Nevediversa su:

https://www.legambientepiemonte.it/campagne-iniziative/nevediversa-2016/