Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta

“Un’opera devastante che chiediamo al Tribunale Superiore delle Acque di bloccare”

E’ un’alleanza di Comuni e associazioni ambientaliste quella che in questi giorni ha presentato il proprio ricorso al Tribunale Superiore delle Acque contro il progetto di una nuova diga in alta Valsessera fra le provincie di Biella e Vercelli. L’opera, con una capacità d’accumulo pari a 12.500.000 metri cubi, prevede uno sbarramento in calcestruzzo di 94 metri d’altezza, 256 di lunghezza e quasi 39 di spessore da realizzarsi a valle della diga, più piccola, già esistente. Legambiente, insieme al comitato Custodiamo la Valsessera e ad un nutrito gruppo di associazioni e di Comuni ha deciso di presentare un ricorso unico contro il decreto di compatibilità ambientale emesso dal Ministero a favore del progetto proposto dal Consorzio della Baraggia.

La sinergia tra associazioni ed enti locali dimostra la trasversalità e validità degli argomenti con cui ci opponiamo ad un progetto devastante, inutile e costoso –dichiarano Fabio Dovana e Alfiero Staffolani, rispettivamente presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e presidente del circolo Legambiente Tavo Burat di Biella-. L’opera verrebbe ad insistere su un territorio di straordinario valore e di delicati equilibri naturalistici, privandolo di quei caratteri di bellezza, panoramicità, naturalità e unicità. Gli interventi insistono infatti su siti di interesse comunitario e su zone di protezione speciali, nonché su siti di interesse regionale.

Legambiente ricorda in particolare che l’ingrandimento dell’invaso in Valsessera andrebbe a scontrarsi con i principali vincoli di tutela dettati dal Piano Paesaggistico Regionale e dal Piano Forestale, oltre a non essere contemplato né nel Piano Irriguo Nazionale né in quello regionale. L’associazione sottolinea inoltre come la proposta dell’opera non sia stata fatta perseguendo in alcun modo il coinvolgimento e la condivisione delle comunità locali.